Bertucco: «Il tetracloroetilene è 60
volte superiore ai limiti di legge»
L'Arena - domenica 01
settembre 2013 CRONACA, pagina 12
«E´ vero che
c´è un´indagine della Procura in corso. Ma il lavoro della magistratura non
azzera le responsabilità dell´amministrazione comunale. I cittadini devono
sapere la verità per riuscire a tutelare la propria salute».
Il capogruppo consiliare del Pd, Michele Bertucco, torna sull´inquinamento
della falda acquifera superficiale nella bassa Valpantena. E auspica che da
Palazzo Barbieri giungano quanto prima maggiori spiegazioni sulla
contaminazione dei pozzi d´acqua privati tra Poiano, Quinto e Santa Maria in
Stelle: una decina in tutto, utilizzati per irrigare le coltivazioni e
abbeverare gli allevamenti, ma di cui non si può escludere nemmeno il consumo
umano. «Dai documenti disponibili, emerge che nell´acqua di prima falda a
Poiano è presente tetracloroetilene, inquinante volatile di origine
industriale, in una misura sessanta volte superiore al limite di legge per le
acque potabili. E cioè, seicento microgrammi per litro contro i dieci della
soglia di guardia. Fatto, questo, che ne rende sconsigliabile la somministrazione
anche agli animali, nonché l´uso irriguo nelle serre, dove non c´è aria
sufficiente a disperdere la sostanza», ricapitola Bertucco.
«In alcuni pozzi», continua, «sono stati individuati nitrati di provenienza
agricola, zinco, e anche il cromo esavalente, la più nociva fra tutte queste
sostanze. Fatta la tara di tutti gli elementi di rassicurazione, in particolare
il fatto che la contaminazione non riguarda l´acquedotto pubblico,
l´impressione è che attorno alla vicenda regni molto disinteresse politico e
amministrativo».
L´affondo del capogruppo: «Cosa si sta facendo per circoscrivere il danno ed
evitare che vengano raggiunte pure le acque profonde?». Alla richiesta di
Bertucco si uniscono quelle di Roberto Fenzi e Matteo Riva, consiglieri del Pd
in ottava circoscrizione e autori di un´interrogazione relativa
all´inquinamento idrico. Questi ultimi stigmatizzano il mancato coinvolgimento
del parlamentino di via Valpantena: «Avremmo potuto fare da raccordo tra
l´amministrazione e la popolazione, dando luogo a una campagna di informazione
più mirata e puntuale».
Inoltre, «ci si sarebbe preoccupati di allertare non solo i proprietari dei
pozzi privati, ma anche tutti coloro che attingono comunemente dalle fontanelle
pubbliche. Quella in piazza a Poiano, per esempio, versa acqua di origine
incerta, sicuramente non allacciata all´acquedotto. Eppure non ci risultano
iniziative specifiche da parte del Comune per avvertire i cittadini del
possibile rischio».
Contaminazione falde acquifere a Poiano
Quale contromisure e quale prevenzione?
comunicato stampa del Partito Democratico
Siamo sicuri che la popolazione sia stata adeguatamente allertata sui potenziali pericoli e che i soggetti più esposti abbiano ricevuto la corretta informazione? Cosa si sta facendo, in concreto, per circoscrivere il danno? E perché i consiglieri in Circoscrizione, che sono a diretto contatto col territorio, non sono stati avvertiti per tempo?
Sono tutte domande legittime che emergono dalla vicenda della contaminazione delle falde acquifere di Poiano; domande che purtroppo restano ancora senza risposte certe.
Fatta la tara di tutti gli elementi di rassicurazione, a cominciare dall'indagine della magistratura in corso, passando per il fatto che la contaminazione riguarda i pozzi per l'irrigazione e non l'acquedotto da dove la popolazione attinge l'acqua potabile, l'impressione è che, al di là del dovuto riserbo, attorno questa vicenda, che ha dell'incredibile, regni in realtà una forte trascuratezza e del disinteresse politico e amministrativo:
Ricordiamo i dati principali che emergono dai documenti disponibili: nell'acqua di prima falda a Poiano è presente il tetracloroetilene in misura di 60 volte il limite di legge per acque potabili (600 microgrammi per litro contro i 10 microgrammi di limite) il che ne sconsiglia la somministrazione anche agli animali. In alcuni pozzi sono stati individuati nitrati, del cromo esavalente e in un altro pozzo anche lo zinco.
Posto che queste acque non sono destinate all'uso domestico ma soltanto a scopo irriguo, che cosa si sta facendo per azzerare i rischi sull'ambiente ed evitare, ad esempio, che la contaminazione possa raggiungere le falde profonde? Dal punto di vista fisico il tetracloroetilene si disperde a contatto con l'aria, ma nelle serre, di cui la zona non è priva, tende a rimanere concentrato sotto le coperture. Ebbene, non risulta si sia fatta alcuna campagna sistematica per scongiurare il pericolo della concentrazione nelle serre.
In piazza a Poiano c'è inoltre una fontana le cui acque hanno un'origine incerta. Di sicuro non è allacciata all'acquedotto. Anche in questo caso non risultano iniziative specifiche destinate ad allertare gli operatori a rischio.
La mancanza della Circoscrizione è grande nel momento in cui si considera che, dai verbali consegnatici, non risulta abbia preso parte alla conferenza dei servizi tenutasi il 10 maggio scorso.
Legata a questa circostanza c'è la mancata informativa ai consiglieri di Circoscrizione. Il caso ha ricevuto evidenza soltanto dopo l'interrogazione del capogruppo Pd in Ottava Circoscrizione Roberto Fenzi depositata il 15 luglio scorso.
Sull'origine della contaminazione non esistono ipotesi ufficiali ma soltanto una ridda di voci ufficiose. Anche qui il silenzio degli amministratori, che certamente non possono dire tutto quello che sanno, si è ormai fatto assordante.
Occorre quanto prima accertare le cause della contaminazione e prendere tutte le contromisure necessarie, anche sotto l'aspetto preventivo. Crisi del genere non sono rare nel nostro territorio, pertanto occorre aumentare l'attenzione per prevenire le emergenze come quella in corso.
L'acqua è il bene più prezioso:non è possibile che chi se ne deve occupare si disinteressi!Vi prego di continuare la vostra campagna di sensibilizzazione.
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