giovedì 7 giugno 2012

Codice per nomine meritocratiche


 Buona parte dei risultati di gestione degli Enti parteciparti dipendono anche dalle capacità degli amministratori che a volte possono essere persone che non possiedono i requisiti di merito, capacità e serietà.
I requisiti che dovrebbero prevalere nelle scelte sono generali (l’equilibrio di genere, il divieto di nomina, interni ed esterni all’amministrazione, la conoscenza delle lingue, le conoscenze informatiche, l’esclusività del rapporto); attinenti all’area di conoscenze (titolo di studio, tipologia del percorso formativo, titoli valutabili, studi e stage all’estero), esperienze professionali.
Queste qualità devono emergere con la presentazione del curriculum, di una nota illustrativa del lavoro svolto e degli obiettivi che l’Ente dovrebbe conseguire ed un colloquio.
I fattori che prevalgono nelle nomine sono la fedeltà verso chi ha proposto la nomina, l’appartenenza ad un partito o ad una componente di un partito che non tiene conto delle qualità professionali di cui l’Ente ha bisogno.
Questo stato di cose porta, oltre ad una cattiva gestione, a svuotare i consigli di amministrazione delle proprie competenze e a delegarle a persone che non fanno parte dell’organo di governo della società (assenza di un amministratore delegato componente del consiglio di amministrazione e deleghe conferite al direttore generale).
In assenza di una legislazione che disciplini le nomine a livello locale è necessario prendere coscienza del problema e assumere la responsabilità di nominare persone professionalmente valide.
La proposta si pone gli obiettivi di migliorare e qualificare la presenza dei partiti nelle istituzioni pubbliche e di nominare persone competenti che siano utili a migliorare la performance delle società di gestione dei servizi pubblici locali.
Per questo il gruppo consiliare PD propone di tagliare i ponti con il passato e di introdurre un codice di regolamentazione per le nomine finalizzato a privilegiare le capacità, le competenze e le professionalità.
La proposta tende a tradurre in concreto i criteri ispirati ai principi di massima trasparenza, pubblicità e partecipazione, di esclusivo riferimento alle competenze e al merito, oltre che all’onorabilità dei candidati, e di vaglio dei requisiti nella scelta dei rappresentanti, di collegamento esplicito fra indirizzi stabiliti dall’amministrazione e attività degli enti controllati.
Gli aspetti principali della proposta sono:
1. adozione di specifiche delibere di indirizzo programmatico per ciascuno degli enti partecipati;
2. verifica dei requisiti di professionalità, competenza e moralità dei candidati;
3. garanzia delle pari opportunità;
4. pubblicità preventiva di tutte le caratteristiche degli incarichi, dei compensi ad essi connessi, delle proposte di candidatura, dei curricula dei candidati, delle valutazioni di idoneità professionale degli stessi, nonché di tutti gli atti della procedura, nessuno escluso;
5. audizioni pubbliche di confronto con i candidati davanti a commissioni dei consigli elettivi.
6. Dopo le nomine pubblicazione dei criteri di scelta adottati.

1 commento:

  1. Sarebbe ora! La professionalità, la serietà (adesione a norme etiche) e la competenza dovrebbero essere i requisiti!

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