domenica 2 febbraio 2014

Squaranto e Fibbio: breve raccolta di notizie recenti

Comunicato Stampa PD  -02 dicembre 2013
 Ambiente: Bonfante (PD), inserire bacino laminazione torrente Squaranto piano lavori pubblici
 (Arv) Venezia 2 dic. 2013 - "Il torrente Squaranto rappresenta una minaccia costante per i cittadini di una vasta zona che comprende Montorio, Mizzole, Pigozzo. Proporremo, con un apposito emendamento, di inserire nel Piano Triennale dei lavori pubblici, la realizzazione del bacino di laminazione". Ad annunciare l'iniziativa è il consigliere regionale veronese del PD, Franco Bonfante, che ha predisposto l'emendamento, depositato formalmente dal vice presidente della commissione regionale Ambiente, Claudio Niero, in qualità di correlatore al Piano. E' previsto che il provvedimento vada in discussione in aula nel corso della sessione di metà dicembre. "La recente esondazione, lo scorso maggio, dello Squaranto, che laddove confluisce nel Fibbio è elemento di pericolo anche per le località di Ferrazze e San Martino Buon Albergo, non si è trasformata in tragedia e non ha provocato danni gravissimi solo per una serie fortunata di coincidenze. Ed è stato solo l'ultimo di una serie di episodi che nel passato hanno colpito, anche pesantemente, queste zone". Bonfante ricorda che "l'autorità di Bacino ha predisposto un progetto di bacino di laminazione, prevedendo una spesa di 2,5 milioni di euro. Vogliamo che quest'opera rientri immediatamente nel Piano triennale. Sarebbe - conclude - un primo passo in avanti, al quale dovrà far seguito la concreta assegnazione di finanziamenti da parte della Regione. Non è più accettabile, per la tutela di questo territorio e di chi vi abita, proseguire in questa assenza di interventi di difesa che sono davvero indispensabili".

Fondi regionali al Servizio Forestale di Verona per il rischio idrogeologico sul torrente Squaranto

Con Delibera della Giunta Regionale n. 2276 del 10 dicembre 2013, pubblicata sul B.U.R. n. 2 del 07/01/2014, la Regione Veneto (ai sensi della L.R. 06/04/2012, n. 13, art. 12 - L.R. 13/09/1978, n. 52, artt. 8, 9, 10, 19, 20), ha definito un programma di interventi di manutenzione per porre in sicurezza argini e opere idrauliche, nonché per realizzare bacini di laminazione delle piene, in conformità al "Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico" e secondo i criteri di priorità nello stesso formulati.
Lo stanziamento complessivo, che sarà assegnato ai Servizi Forestali Regionali di Belluno, Vicenza, Treviso e Venezia, Verona, Padova e Rovigo, è pari a Euro 4.123.000
Al Servizio Forestale Regionale di Verona, diretto dal Dott. Tancon, sono assegnati Euro 815.000. Circa la metà di questo importo verrà utilizzato per il torrente Squaranto. In particolare saranno effettuati due distinti interventi.
Il primo del valore di 200mila euro nel territorio del Comune di Verona per la realizzazione di difese trasversali e ricostruzione opere danneggiate da eventi di piena del 16 maggio 2012.
Il secondo del valore di 190 mila euro nei territori dei Comuni di Verona e Roverè Veronese per interventi di manutenzione straordinaria alle opere longitudinali e trasversali, pulizia e risezionamenti sull'alveo.

da L'Arena 31 gennaio 2014

FRAZIONE IN ALLERTA. Lo scorso maggio dopo due giorni d'acqua straripò lo Squaranto

Il fiume Fibbio fa paura Montorio teme la piena
Elisa Innocenti
Ferrari, presidente del comitato Fossi: «Le scuole si trovano nella zona ad altissimo pericolo esondazione. Chi deve dare l'allarme?»
venerdì 31 gennaio 2014 CRONACA, pagina 15
Montorio non si è ancora ripresa dall'esondazione dello scorso maggio, quando mezzo paese finì sott'acqua, dopo giorni di pioggia ininterrotta, che avevano portato il torrente Squaranto a tracimare.
Ogni volta che piove con una certa intensità i residenti della frazione tornano ad aver paura, ricordando cantine, negozi e giardini allagati.
Qualche settimana fa, durante un periodo perturbato, ha tracimato il fosso Murara, senza causare danni. Ora piove da giorni e le previsioni non sembrano favorevoli al ritorno del bel tempo.
Lo Squaranto al momento non sembra destare preoccupazione, ma il livello del Fibbio, il fiume principale che attraversa la frazione e arriva fino a San Martino Buon Albergo, si è già alzato.
«Siamo in una situazione di pre allarme, come conferma l'allerta della Protezione civile, per rischio idrogeologico e idraulico», spiega il presidente del comitato Fossi di Montorio, Claudio Ferrari, «non è ancora successo niente per fortuna e speriamo che neanche succeda, ma i presupposti sono simili a quelli di un anno fa, è giusto preoccuparsi, farsi trovare pronti, in caso di emergenza».
Preoccupa, ad esempio, la situazione delle scuole. «Gli asili, le medie e le elementari di Montorio si trovano tutti nella zona ad altissimo pericolo esondazione», prosegue Ferrari, «eppure non si è mai provveduto a organizzare una simulazione di evacuazione degli oltre 600 tra bambini e ragazzi, non si sa chi dovrebbe dare l'allarme e l'ordine di evacuazione. Per questo la prossima settimana avremo un incontro con il direttore dell'Istituto comprensivo e con il direttore dell'asilo Regina Margherita. Il piano della protezione civile del Comune non prevede il rischio esondazione per il torrente Squaranto. Ma dopo lo scorso anno stanno modificando il piano per inserirlo. Il piano della provincia di Verona è più dettagliato e prevede per la Valsquaranto anche il rischio "Debris Flow" (colate detritiche), oltre al rischio esondazione diversificato per le varie zone. Il piano però è stato predisposto prima della pubblicazione del Piano dell'Autorità di bacino, che ha definito aree di diversa pericolosità idraulica per Montorio, quindi andrebbe aggiornato».
Il comitato sta anche per inviare ai sindaci di Verona e San Martino una lettera con allegate le firme di moltissimi cittadini della Valsquaranto e di San Martino Buon Albergo, per chiedere un incontro e discutere gli interventi da fare per la messa in sicurezza, come la creazione di un bacino di laminazione, la manutenzione costante e un piano di emergenza che consideri anche la formazione del personale dei siti sensibili, come appunto le scuole.

da L'Arena 2 febbraio 2014

SAN MARTINO BUON ALBERGO. Una delegazione comunale ha incontrato a Venezia l'assessore regionale all'ambiente
Squaranto, non ci sono soldi per il bacino di laminazione
Vittorio Zambaldo
Il sindaco: «Conte d'accordo ma il Patto di stabilità blocca tutto, cosa stanno facendo i parlamentari veronesi che avevano promesso di intervenire?»
domenica 02 febbraio 2014 PROVINCIA, pagina 25

Piove a dirotto da giorni e il pensiero della gente è allo Squaranto e al Fibbio che otto mesi fa misero in ginocchio diverse famiglie e attività con la loro esondazione. Di provvedimenti di tutela si parla solo quando si tratta di chiedere il pagamento di imposte e i progetti restano sulla carta. Di bacino di laminazione sopra Montorio, per mettere in sicurezza il territorio e fronteggiare altri eventi meteorologici, si è parlato nell'incontro tra il sindaco di San Martino Valerio Avesani, l'assessore all'Ecologia Mauro Gaspari, il consigliere Raffaele Perissinotto, il consigliere regionale sanmartinese Bruno Cappon e l'assessore regionale all'Ambiente Maurizio Conte.
La delegazione sanmartinese in Regione ha sostenuto la necessità di realizzare un invaso finalizzato alla laminazione delle piene del torrente Squaranto, che sia in grado così di contenere anche le piene del Fibbio. È un progetto che esiste da anni, ma che non è mai stato portato fuori dalle carte per mancanza di fondi: oggi servirebbero infatti circa 9 milioni di euro. L'idea è sostenuta anche dal Comune di Verona e lo stesso sindaco Flavio Tosi ha evidenziato in una lettera in Regione la «necessità di realizzare un invaso, finalizzato alla laminazione delle piene dello Squaranto e di prevedere opere di adeguamento dell'alveo del fiume Fibbio a valle di Montorio».
«L'assessore Conte ha condiviso appieno le problematiche che gli abbiamo esposto e l'urgenza di porvi rimedio attraverso la realizzazione di un bacino di laminazione», riferisce Avesani, «ma anche la Regione, come i Comuni, è soggetta al patto di stabilità e questo sta bloccando ogni intervento. Purtroppo siamo alle solite, perché dopo i proclami seguiti all'alluvione, la questione è stata dimenticata dalle istituzioni. Mi chiedo cosa stiano facendo per perorare questa causa i parlamentari veronesi, che nell'immediato sono accorsi facendo promesse e ora sembrano essersi volatilizzati», denuncia Avesani.
«I parlamentari che sostengono questo governo e che si sono spesi dopo l'alluvione, non hanno fatto seguire alle parole i fatti», rincara Gaspari «ed è uno scandalo quello che è avvenuto di recente con il decreto Milleproroghe, che ha stanziato altri ingenti fondi per il terremoto in Irpinia del 1980, quando io non ero ancora nato. La nostra Regione ha fermi a causa del patto di stabilità 1,3 miliardi con cui si potrebbe rendere sicuro il territorio, compreso il nostro, e in Parlamento ci sono deputati e senatori, anche veronesi, che si rendono complici di uno Stato che invece continua a sprecare risorse».
Il vicesindaco e assessore alla Protezione civile Franco De Santi evidenzia la particolare attenzione dimostrata sulla questione dal prefetto Perla Stancari: «Nel corso delle riunioni da lei presiedute con i Comuni colpiti dall'alluvione ha insistito sul tema della prevenzione. L'abbiamo informata della necessità che venga realizzato il bacino di laminazione, intanto siamo in attesa di conoscere che decisione verrà presa sui rimborsi ai cittadini coinvolti nell'alluvione, costretti a presentare domanda di rimborso in tempi accelerati e con speranze molto ridotte di trovare soddisfazione: alle famiglie si pagheranno i danni strutturali, non quelli ai beni mobili».
Umberto Anti, direttore del Dipartimento regionale difesa del suolo e foreste ha intanto comunicato al Consorzio di bonifica Alta pianura veneta che «considerando la grave criticità del corso d'acqua e la particolare valenza del territorio attraversato, si ritiene indispensabile un'ampia concertazione dello studio che dovrà coinvolgere anche i Comuni di San Martino Buon Albergo e Verona». Anti ha già chiesto copia degli studi effettuati dal Consorzio «per un rapido avvio della fase conoscitiva e delle possibili soluzioni». 

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