domenica 29 settembre 2013

SP6 e bretellina d'oro

Dodici milioni e mezzo di euro a chilometro o, se si preferisce, dodicimila euro al metro: sono i costi stratosferici della bretellina lunga poco più di un chilometro che si vuole far passare dietro allo stabilimento Veronesi e che assorbirà la gran parte dei 19 milioni che la Regione ha stanziato per la realizzazione del primo stralcio della variante alla Sp6.

Cinque milioni di euro se ne andranno solo per gli espropri dei terreni lungo il progno. Il progetto prevede poi la follia di spostare di 700 metri l'alveo del progno stesso realizzando contestualmente un complesso sistema di briglie e sottopassi, col bel risultato di portare una strada ad alto scorrimento nelle immediate vicinanze del pozzo Maiolo da cui l'acquedotto della Valpantena attinge l'acqua potabile.
A conti fatti la bretellina verrà a costare non meno di 12,5-13 milioni di euro: una cifra assurda e ingiustificabile dato il periodo di crisi e considerato l'esistenza di un progetto alternativo altrettanto efficace (la riqualificazione integrale di Via Valpentena) che consentirebbe di raggiungere lo stesso risultato risparmiando denaro e territorio.
Oltretutto lo studio del traffico allegato al progetto fa l'incredibile rivelazione secondo cui la zona che maggiormente beneficerebbe dell'intervento sarebbe l'imbocco di Lugo, frazione di Grezzana. Resterà immutata la situazione per i cittadini di Verona che si troveranno comunque imbottigliati a Borgo Venezia.
Ad opporsi a tale spreco dovrebbe essere innanzitutto la Provincia, che a suo tempo finanziò lo studio per il progetto alternativo e che ora vede dirottare su un'unica opera tutte risorse regionali destinate a Verona. Invece ancora una volta l'amministrazione provinciale si piega ai voleri del Sindaco di Verona accettando di lasciare indietro opere altrettanto importanti e urgenti, a partire dalla variante alla Strada Provinciale 10.
 Il Pd chiede che si usi un po' di buon senso: la riqualificazione di Via Valpantena è un passaggio ineludibile che lo stesso progetto redatto da Venezo Strade affronta almeno in parte. Esso infatti prevede la risoluzione di due importanti colli di bottiglia a Poiano Nord (con una rotonda) e a Quinto Nord (con un cervellotico intervento che prevede un sottopasso e una “pipa”) ai quali chiediamo di dare priorità stralciando dal progetto la parte relativa alla bretellina per riversare le risorse sulla risoluzione di altre strozzature.

PARTITO DEMOCRATICO. I consiglieri contestano l´opera: sarà finanziata e realizzata in Valpantena da Veneto Strade
«Variante Sp6, inutile bretellina d´oro»
Ugoli: «Dodici milioni di euro per un chilometro di strada che comporterà uno spreco ambientale»
"l'Arena" domenica 29 settembre 2013 CRONACA, pagina 10

Dopo essere riusciti a far slittare la votazione in Consiglio comunale sul progetto per la variante della Sp6 dei Lessini, i consiglieri del Partito democratico tornano alla carica definendo l´opera che sarà realizzata e finanziata dalla società regionale Veneto Strade «una bretellina d´oro dai costi astronomici e dai risultati incerti».

Il Pd contesta infatti il 19 milioni di euro preventivati per la costruzione della nuova arteria stradale da Poiano nord a Quinto, che passerà dietro lo stabilimento Veronesi grazie allo spostamento del progno, e alla riqualificazione dell´attuale tratto di strada da Poiano nord alla rotonda del Famila. Il tutto con l´obiettivo dichiarato di risolvere il problema della congestione del traffico in Valpantena da e per la città. «A conti fatti, con 5 milioni di euro previsti per gli espropri dei terreni, la bretellina verrà a costare più di 12 milioni di euro. il tutto per un chilometro di strada», spiega il consigliere e segretario provinciale del Pd Luigi Ugoli, «senza contare lo spreco ambientale che prevede lo spostamento di 700 metri dell´alveo del progno». 
Il capogruppo Michele Bertucco chiama poi in causa la Provincia, colpevole a suo dire di «non richiamare la Regione alla ragionevolezza e per aver deciso che il progetto non sarà sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale». «I palazzi scaligeri, ancora una volta, si sono piegati ai voleri del sindaco di Verona», sottolinea il consigliere provinciale Lorenzo Dalai, «accettando di lasciare indietro opere altrettanto importanti e urgenti, come la Provinciale 10 o la Statale 12, e dirottando su un´unica opera tutte le risorse regionali destinate a Verona».
Michele Bertucco torna poi sulla possibilità di conflitto tra il progetto della nuova Sp6 e quello del Traforo: «La variante si sovrappone al traforo delle Torricelle. È previsto infatti che il Passante viaggi sotto la rotonda che Veneto Strade dovrà realizzare per la Sp6, ma l´iter dei due progetti sono in fasi molto diverse e lontane, difficilmente conciliabili. Il rischio è quindi che, con gli attuali chiari di luna, l´opera rimanga incompleta». 
Bertucco conclude: «Non c´è una logica complessiva, né uno studio viabilistico che si occupi di vedere poi che fine farà il traffico reso fluido dalla nuova bretella, una volta che arriverà in città». Anche Matteo Riva, consigliere dell´ottava circoscrizione, è critico e dice: «Crediamo che prima di spendere questi soldi per un´opera simile, bisognerebbe realizzare lo svincolo di Quinto, il sottopasso alla rotonda di Parona [POIANO] e un nuovo svincolo a Marzana dove è previsto un incremento del traffico per l´ampliamento della cantina vinicola». 
E conclude: «Solo se con queste operazioni non si risolvesse il problema del traffico, allora sarebbe intelligente pensare alla bretellina». G.COZ.

1 commento:

  1. Cerchiamo,di evitare il consumo di territorio e di risorse,specie in tempi di crisi impiegando i danari del contribuente appropriatamente.Per esempio in Valsquaranto sono stati asfaltati i 2 km prima del "Confin" quando non ce n'era gran bisogno e son stati lasciati con le buche 200 metri all'altezza dei precedenti capannoni.Uno spreco.

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