martedì 1 ottobre 2013

Sp6, mobilità e sicurezza stradale

Buongiorno
Non ho idea a chi mi rivolgo rispondendo e non so neppure se questa mia mail avrà una lettura allargata. Tuttavia ci provo, anche per compensare le fatiche di chi posta le mail.
Se poi le mie riflessioni trovassero una condivisione politica come  elettrice ne sarei felice.
A seguire le mie osservazioni su quanto riguarda la Sp6 e la mobilità in genere. Queste osservazioni sono  frutto di dolorose esperienze personali, di impegno come cittadina e di osservazione costante; in questi paesi ci vivo da quando sono nata e non abito in un luogo privilegiato ma sulla caotica Via Valpantena:
Non c'è cosa più inutile del costoso mini-prolungamento della Sp6 - condivido gli interventi del PD e nello specifico l'intervento di Matteo Riva: ben altre sono le priorità.
Si sposterà all'altezza di Poiano l'intasamento mattutino e serale. Non ho idea della dimensione della rotonda sulla quale dovranno convergere tutti i mezzi di tutte le immissioni (SP6, Via Valpantena, Fiordivalle, uscita nord di Poiano ...).
Un sottopasso, (come abbiamo sostenuto anche come CiViVi), sarebbe più funzionale allo scorrimento del pendolarismo passivo dell'alta valle lasciando agli spostamenti inter e intra-frazionali la mobilità di superficie.
Con gli alti costi citati sarebbe più utile finanziare i collegamenti con  la Sp6, come dice Matteo,  nell'intento di dirottare il traffico passivo che scorre all'interno dei paesi di Quinto e Marzana, creando un collegamento diretto con la zona produttiva di Sezano e riordinando il collegamento diretto con il centro urbano di Grezzana.
Teniamo presente che l'Amministrazione di Grezzana intende riaprire a breve i due sensi di marcia di Via Roma e ridestinare la piazza all'uso specifico (v. quanto scrive Scolari su il Pantheon riportando le parole dell'Arch.tto Libero Cecchini). Quindi i grezzanesi continueranno a usare i nostri paesi come corridoi viabilistici di priorità, se non si crea un nuovo convogliamento facilitato e obbligatorio sulla Sp6. 
Per quanto è nelle nostre competenze territoriali:  Nelle nostre frazioni dobbiamo cambiare la mentalità degli automobilisti. I paesi (e le strade dei paesi) sono lo spazio di libero movimento dei pedoni e dei ciclisti; le auto sono una necessità ma non hanno la priorità sulla mobilità interna degli abitanti, perciò il traffico passivo va assolutamente dissuaso. 
Come? Con l'utilizzo dei dissuasori.
Per dissuasori intendo una strategia globale che preveda tanti micro-interventi che obblighino il traffico a una lenta percorrenza, rispettosa della vivibilità dei nostri paesi. Per la dinamica dei flussi, gli intoppi sposteranno il traffico su strade più veloci, quindi (finalmente) sulla Sp6!
Oltre le Alpi avremmo già i 30 all'ora nei centri urbani. Qui invece ci preoccupiamo unicamente che le auto non abbiano intoppi e riduciamo i marciapiedi e togliamo le isole salva-gente anzichè ridurre lo spazio di azione dei veicoli!
Logico? Logica assolutamente superata dallo stato di fatto. Logica adatta ad altri tempi, quando nella scala dei valori, l'auto era prioritaria rispetto a qualsiasi altro modo di spostamento.
Mi capita spesso di sentire qualche anziano dire: "le biciclette sono pericolose, no te passi gnanca"  oppure, riferito ai pedoni,  "i traversa che no te fe  gnanca in tempo a frenar!".
Ogni volta che accade prendo tempo per spiegare che nei centri urbani le auto devono adattare la loro andatura al contingente, perche le auto sono "ospiti" e non "padrone" del territorio urbano!
La Polizia Stradale Provinciale nelle riunioni informative,ci ha spiegato  che essere investiti a 30 km orari è come cadere da un primo piano, sei maledettamente sfortunato se muori. Essere investiti a 50 chilometri orari è come cadere dal terzo piano: sei assolutamente fortunato se ti salvi!
Cominciamo a pensare le nostre frazioni come aggregati urbani globali, visti nella loro interezza, dove gli spazi e le persone interagiscono perchè sono facilitati da una mobilità sicura  nei loro spostamenti interni.
Vedrete allora che i 30 Km orari su Via Valpantena non vi sembreranno una utopia ma piuttosto una nuova visione della vita.
Ringrazio chi mi tiene aggiornata e chi si fa carico dei problemi nelle sedi istituzionali; compito non facile e assai impegnativo.
Cordiali saluti.
Marisa Venturi

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Grazie a Marisa della condivisione
Roberto Fenzi

2 commenti:

  1. Grazie Marisa per il tuo contributo, sono d' accordo con te: i paesi e le città sono degli abitanti e le auto dovrebbero attraversarle "in punta di ruote" (per non dir in punta di piede), cioè disturbando il meno possibile, senza rompere la quiete di chi ci vive..
    Saluti
    Francesco

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  2. D'accordo con Marisa e da sempre. Mi fa piacere che la polizia stradale abbia ripreso un esempio che la Fiab pubblicizza da vent'anni nelle sue pubblicazioni.
    Grazie, Marisa.
    Bepo Merlin

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