sabato 29 marzo 2014

VALSQUARANTO. Riunione tecnica sul rischio esondazione del torrente Squaranto

Per tenere Montorio al sicuro da esondazioni, serve una briglia a nord di Pigozzo per bloccare il trasporto solido portato dalle piene. Costo 250mila euro

area briglia web

L'Arena 23 Marzo 2014
VALSQUARANTO. Riunione tecnica sul rischio esondazione del torrente Squaranto
Una griglia per tenere Montorio all'asciutto
Gli esperti la sistemerebbero a nord di Pigozzo per bloccare il legname portato dalle piene II costo? Almeno 250mila euro
Elisa Innocenti

 Non fosse altro per aver riunito intorno a un tavolo tutti gli Enti competenti, già la serata organizzata dal Partito Democratico a Montorio, sul rischio esondazione del torrente Squaranto, potrebbe essere ritenuta un successo. In più sono arrivate promesse importanti, come quella di costruire una briglia selettiva, a nord di Pigozzo, per fermare il legname a monte, in caso di piena ed evitare che questo causi l'otturazione dei ponti e le conseguenti esondazioni. Cioè proprio quello che è successo lo scorso maggio. «Nel 2012 abbiamo inserito il rischio dello Squaranto e creato modelli matematici che prevedevano esattamente quanto successo», precisa Luca Guarino, ingegnere deU'Autorità di Bacino. «In realtà il terreno del bacino dello Squaranto, circa 100 chilometri quadrati, da Boscochiesanuova fino a Montorio, è molto permeabile, quindi assorbe facilmente le precipitazioni ed è per questo che lo Squaranto è quasi sempre in secca. Ma secondo i modelli, in caso di intensissimi fenomeni temporaleschi potrebbe arrivare un'ondata fino a due volte quella di maggio scorso, ovvero il doppio della portata massima dell'alveo. Non sono eventi frequenti, ma le soluzioni sono difficili. Intanto la brigliapotrebbe aiutare», conclude Guarino, «e abbiamo già individuato il luogo ideale per realizzarla». I soldi però dovrebbero arrivare dalla Regione. «L'asse dello Squaranto, a cui si aggiunge poi il Fibbio, in cui confluisce, è preoccupante», conferma Umberto Anti, direttore della Sezione Bacino idrografico Adige-Po, sezione di Verona (ex Genio Civile), «ma intanto sono stati finanziati progetti di manutenzione ordinaria e per realizzare muri di contenimento a nord di Pigozzo. E la briglia potrebbe essere progettata già entro quest'anno, visto che ha un costo di circa 250mila euro. Molto utile sarebbe anche un bacino di laminazione per far defluire le acque in eccesso, da realizzare tra Pigozzo e Mizzole, ma i costi sono elevati, si parla di alcu ni milioni di euro». «La priorità intanto è la manutenzione», assicurano Antonio Nani e Gianfranco Battistello, presidente e direttore del Consorzio di bonifica, «abbiamo già realizzato interventi sul Fibbie, con paratie telecontrollate, per alleggerire la portata e se arrivassero finanziamenti potremmo in breve tempo realizzare anche altri progetti». Il problema restano sempre i soldi. «In questi ultimi anni i fondi perla manutenzione sono stati ridotti», conferma Franco Bonfante (Pd), vicepresidente del consiglio regionale, «ma l'attenzione non deve calare. Nell'approvazione del bilancio regionale come Pd siamo riusciti a far alzare a 90 i milioni da stanziare per il rischio idrogeologico ed ho già pronto un emendamento per il Piano triennale in cui chiedo 2,5 milioni perla creazione di un bacino di laminazione in Vaisquaranto».

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